La Chiesa di Santa Maria del Piano, è la più antica testimonianza architettonica di Corinaldo. La struttura dell'abside e i resti della cripta collocano l'edificio tra il V ed il VI secolo mentre lo stesso nome medioevale della chiesa "Santa Maria in Portuno" testimonia di un precedente tempio pagano dedicato al culto del dio Portuno divinità fluviale.
Nel XII secolo la Chiesa perde la sua autonomia per essere unificata all'Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana, divenendo una delle otto abbazie che costituirono la Congregazione Avellanita.
Nel corso dei secoli ha subito profonde modifiche mantenendo solamente tre colonne di epoca romana che in origine dividevano la navata centrale da quella di destra. Oggi l'edificio si presenta ad un'unica navata con tetto a capriate e abside. Nonostante l'attuale semplicità traspare dalla chiesa una grandezza dovuta ad antiche testimonianze scritte che confermano una vicenda millenaria.
Gli scavi archeologici
Il sito della chiesa di Madonna del Piano è interessato dal 2001 da un progetto di indagine archeologica che ha finora portato alla luce un'ampia area cimiteriale posta intorno all'abside (sul lato nord e ovest della chiesa), mentre sul lato sud sono apparsi i resti dell'antico chiostro del monastero. All'interno della chiesa sono stati ritrovati diversi pavimenti precedenti oltre alle strutture della cripta.